Siamo a Toronto, in Canada, dove ci aspetta un'amica di infanzia della nostra guida Ursula, che si chiama Marila.
Dopo un lungo viaggio, arriviamo da lei e dalla sua famiglia. Sono molto accoglienti e ci preparano diversi cibi canadesi, tra cui il salmone e una ciotola di mirtilli rossi.
I mirtilli rossi accendono vari ricordi di infanzia della nostra guida, che quando era più giovane, li raccoglieva nei boschi vicino a casa sua, in Polonia.
Appena abbiamo pranzato, siamo pronti a fare un giro nelle vicinanze.

Ci rilassiamo nel parco High Park, dove è presente un lago e facciamo una passeggiata tra la natura. La città di Toronto è una metropoli di più di 2 millioni di abitanti e il giro nel parco, ci fa passare un'oretta tranquilla. Inoltre il parco è pieno di natura e qui avvistiamo diversi animali, come le anatre e qualche svasso, che si immerge nell'acqua per catturare le sue prede.

Subito dopo, però, vogliamo andare a visitare la città: la prima cosa che si vede in lontananza, è sicuramente la CN Tower.
Franco si ricorda, che in televisione, veniva presentata come la torre più alta del mondo e Marco, dal cellulare, conferma il fatto: è stata la torre più alta dal 1976 al 2007.
Facciamo una giretto sotto la torre e Paolo effettua fotografie dal basso, cercando di prendere sempre la migliore angolazione: la torre è talmente alta, che risulta difficile trovare il miglior posto da cui effettuare la fotografia, ma il marito di Marila, conoscendo la città, trova il posto più adatto e la foto viene talmente bene, che potrebbe essere pubblicata in una copertina di una rivista.
Non c'è tanto tempo per salire sulla torre e vedere la vista dall'ultimo piano e Marco ricorda che soffre di vertigini: gli piace molto la CN Tower, ma preferisce vederla dal basso.

A questo punto decidiamo di fare un giro per la città: e quale posto migliore di conoscere la cultura del luogo, se non il mercato cittadino? Allora decidiamo di recarci al mercato di San Lorenzo. Qui vendono di tutto e ci concediamo un souvenir della città: Franco ci consiglia di prendere una maglietta del posto e il mercante ci chiede di dove siamo: siamo italiani e polacchi e siamo diretti verso Est, verso la baia di San Lorenzo.
Il mercante ci consiglia di fare tappa in Quebec, che è proprio la meta che era stata scelta dalla nostra guida Ursula e dal driver Paolo. Decidiamo di salutare Marila e la sua famiglia, perchè dobbiamo recarci verso il Quebec.
Nel tragitto passiamo tra foreste di conifere, laghi e natura: la guida Ursula osserva fuori dal finestrino per avvistare gli orsi, è difficile trovarli, ma tutti noi speriamo di vederne uno, magari mentre è alla caccia di qualche salmone.
Alla fine il viaggio passa, tra un lago e un altro, nella speranza di trovarne uno.

Arriviamo alla meta: la città di Quebec.
Qui, dopo aver parcheggiato la macchina, capiamo che la città è bilingue, parlano sia inglese, ma prevalentemente francese: chiediamo al parcheggiatore dove si trova la cittadella, con il suo castello storico. Ci indica il luogo su una sua cartina, presa dall'ufficio del turismo e ce la regala. Allora, Marco, conoscendo le basi di francese, risponde con un sonoro merci.
Ci incamminiamo verso il castello che ha una vista stupenda sulla città e sul fiume San Lorenzo. Ci sembra di essere catapultati nel XVI o XVII secolo e questo piace a Franco, che è molto appassionato di storia.
Dopo questa camminata, Marco inizia ad avere una leggera fame e Paolo consiglia di entrare in un ristorante tipico del luogo, per provare i cibi locali: il cibo più tipico qui è costituito da un pasticcio di carne e patatine fritte, immerse in una fonduta di formaggio.
Dopo aver assaporato i gusti del luogo, facciamo una passeggiata e ci avviamo verso la macchina.
Ora dobbiamo tornare verso gli Stati Uniti e decidere la strada più consona, in base alla comodità e i paesaggi da vedere.

Loading...