Il nostro viaggio in Albania inizia dalla città di Tirana, dove arriviamo con un volo da Malpensa all'aeroporto internazionale Nene Teresa, che è dedicato a Madre Teresa di Calcutta.
Siamo in sei a viaggiare: rispetto agli altri viaggi, si è aggiunta Ilaria, la moglie di Paolo (driver), e anche Lorenzo, il figlio di Paolo e Ilaria.
Lorenzo ha circa un anno, al momento del viaggio, quindi cercheremo di fare più soste possibili durante il viaggio.
Dato il numero elevato di viaggiatori, affittiamo da casa un Mini Van, da 6 posti, con un passeggino integrato per il bambino.
Una volta in aeroporto attiviamo una sim card, che ci aiuterà durante tutto il viaggio per la prenotazione degli hotel e per ricavare informazioni sugli orari di visita dei luoghi da visitare, ma ci servirà anche per contattare i famigliari e gli amici in Italia.
Successivamente andiamo a ritirare la macchina e sistemato tutto, partiamo per il nostro viaggio: siamo indecisi se andare prima a vedere la città di Tirana oppure andare verso Durazzo, una località albanese nel sud ovest, che si affaccia sul mare Mediterraneo.
Dato il tempo limpido e la bella giornata, anche se leggermente ventosa, decidiamo la seconda opzione.
Arriviamo quindi a Durazzo e si è fatta l'ora di pranzo. Troviamo un buon ristorante in riva al mare, che ci fornisce anche un seggiolone per Lorenzo.
Ilaria e Paolo ci consigliano di mangiare una grigliata mista di pesce. La brezza marina e il pesce fresco, ci fanno passare una piacevole giornata.
Franco e Ursula, invece, ordinano dei piatti tipici albanesi, che si chiamano Byrek e Fergese.
Il Byrek è una torta salata ripiena di formaggio e carne, mentre il Fergese è uno stufato di carne con verdure.
Marco non conosce la lingua albanese, ma è facile ordinare, dato che quasi tutti i camerieri, parlano un italiano perfetto; Franco curiosamente chiede al cameriere come fa a conoscere così bene l'italiano e il cameriere ci dice che ha vissuto per qualche anno in Italia.
Dopo pranzo, ci rechiamo verso delle rovine antiche, che si trovano a pochi passi dal mare. La nostra guida Ursula ci dice che siamo di fronte all'Anfiteatro Romano di Durazzo, che secondo il libro è stato costruito nel II secolo d.c. .
Poco vicino, siamo attirati da un negozio di souvenir, vediamo le magliette e il bambino Lorenzo, in braccio ad Ilaria indica una maglietta dove è stampata un'aquila a due teste: è il simbolo che si trova anche sulla bandiera dell'Albania.
Torniamo in macchina e Paolo costeggia la costa mediterranea verso sud.
Ci fermiamo al parco nazionale Divjake Karavasta: la guida Ursula ci dice che nel parco ci sono dei pellicani grigi e ne incontriamo un paio vicino all'Informazione Turistica, il parco è molto particolare e alterna delle paludi a dei corsi d'acqua, formati da fiumi o laghi.
Facciamo tappa a Berat, la città delle mille finestre, arriviamo verso sera e la città è ancora più caratteristica, l'illuminazione delle case, si contrappone al buio della notte e la luce della città si riflette sui canali che la percorrono.
Una volta visitato il parco, ci dirigiamo ancora verso sud: destinazione Saranda, un luogo per giovani, pieno di bar e ristoranti, molto caratteristici. Data la sua vicinanza con la Grecia, Marco consiglia di mangiare in un ristorante fusion, che fa sia piatti albanesi, sia greci.
Prima di approdare in Grecia, visitiamo nelle vicinanze della cittadina di Saranda, il parco storico di Butrinto, costruito dai romani.
Ilaria, rimane affascinata dal tempio di Asclepio, divinità antica legata alla medicina e chiede a Marco di fare una foto, con lei, Paolo e Lorenzo.
La passeggiata storica, di epoca romana, piace molto a Franco, che si ricorda la storia studiata alle superiori e traduce alcune insegne dal latino all'italiano.
La prima parte del viaggio in Albania finisce qui e ci dirigiamo verso il confine con la Grecia.